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Un pò di numeri sulla situazione museale in Italia

Sicuramente l'Italia si è storicamente affermata per la presenza di un patrimonio culturale straordinariamente diffuso, a cui corrisponde sul versante del sistema museale, una complessità, una variegatezza e una articolazione assolutamente singolare.


IL PNRR

I futuri interventi sui musei legati al Pnrr.
Un capitolo importante degli investimenti previsti dal Pnrr riguarda la cultura, e nello specifico anche i musei italiani. Da questo punto di vista, prima di approfondire il tema della diffusione delle strutture museali nel nostro paese e della loro riapertura dopo il Covid, è interessante concentrarsi su 3 interventi inseriti nel piano. Il Pnrr punta anche alla digitalizzazione del patrimonio culturale del paese. Il primo è l'investimento da 500 milioni di euro tra 2021 e 2026 riguardante la strategia digitale e le piattaforme per il patrimonio culturale. Tale intervento mira a "digitalizzare il patrimonio custodito nei luoghi della cultura e creare una infrastruttura digitale nazionale che raccoglierà, integrerà e conserverà le risorse digitali, rendendole disponibili per la fruizione pubblica attraverso piattaforme dedicate".

Un secondo intervento, per 300 milioni complessivi, punta alla rimozione delle barriere senso-percettive architettoniche e cognitive in varie istituzioni culturali, come musei, biblioteche e archivi. Con l'obiettivo di far sì che l'accesso alla cultura non sia precluso alle persone con disabilità.

Terzo intervento di rilievo è l'investimento da 300 milioni per migliorare l’efficienza energetica di una serie di strutture culturali, tra cui cinema, teatri e musei. Un terzo dello stanziamento (100 milioni) è specificamente destinato a musei e siti culturali statali (per un totale di 67 strutture).

 


ANNO 2021

Uffizi al top per visitatori in Italia, superato il Colosseo: pesa anche l’effetto Ferragni. Nel 2021 i visitatori per l’intero sistema delle Gallerie (che include anche Boboli e Palazzo Pitti) sono stati 1.721.637 quasi centomila in più di quelli del Colosseo (1.633.436) che scivola quindi al secondo posto nella classifica dei 40 musei autonomi italiani (ma rimane primo negli incassi).

«Per noi un fatto positivo senza precedenti, ancora di più se si considera che in Italia i musei sono stati sostanzialmente chiusi per 4 mesi da novembre 2020 ad aprile 2021», sottolinea il direttore Eike Schmidt, che aggiunge: «È chiaro che la classifica internazionale dei visitatori del musei è destinata a modificarsi di nuovo con il ritorno alla normalità post pandemia e la ripresa del turismo internazionale. In questo senso noi possiamo tornare ai livelli del 2019, quando registravamo oltre 4 milioni di visitatori e anche crescere di più con iniziative serali o invogliando le persone a venire al museo la mattina presto».

Tre fattori decisivi che hanno potuto attirare e fidelizzare i visitatori:
«le nuove sale del Cinquecento aperte lo scorso maggio, le mostre che spaziano dall’antichità classica al contemporaneo e l’offerta culturale che diramiamo anche sul web e sui social». Tra i testimonial gli Uffizi hanno reclutato anche Chiara Ferragni. La classifica del Giornale dell’Arte sottolinea anche l’ottima performance del museo fiorentino sui social, primo in Italia, seppure ancora fuori dalla top 20 internazionale.

«Entreremo anche noi nella top 20 - assicura Schmidt - su questo scontiamo un ritardo nella partenza: gli Uffizi gestiscono i canali social dal 2017, gli altri grandi musei del mondo puntano su questo da molti anni di più. Noi comunque siamo cresciuti tantissimo, in questo momento abbiamo 1 milione di followers (si tratta di un dato aggregato di Instagram, Facebook, Twitter e Tik tok ndr), meglio ha fatto forse solo il Prado, che è entrato tra i primi 20. Ma anche noi arriveremo a quel risultato, è solo questione di tempo».

Tra le realtà italiane si fanno notare anche musei che non appartengono allo Stato, come l’Egizio di Torino, che rispetto al 2020 ha aumentato i suoi visitatori del 65,2 % e la Triennale di Milano. «Al Colosseo in particolare è mancato il turismo americano e asiatico», fa notare il direttore generale dei musei di Stato Massimo Osanna, secondo cui bisogna lavorare molto «sulla comunicazione del patrimonio e sul turismo di prossimità».

Gli Uffizi si godono dunque il meritato momento di gloria. Nel 2021 i visitatori per l’intero sistema delle Gallerie (che include anche Boboli e Palazzo Pitti) sono stati 1.721.637 quasi centomila in più di quelli del Colosseo (1.633.436) che scivola quindi al secondo posto nella classifica dei 40 musei autonomi italiani (ma rimane primo negli incassi) seguito da Pompei con 1.037.766. Poi a molta distanza da un altro museo fiorentino, la Galleria dell’Accademia (446.320) e dalla Reggia di Caserta (346.468).

(dati Sole 24 Ore)

 


ANNO 2020

Durante il lockdown persi 19 milioni di visitatori e 78 milioni di euro. Fino al 2019 i musei statali avevano visto un rapido incremento della platea dei visitatori, aumentati del 46,8% dal 2010 al ritmo di 1,7 milioni in più in media ogni anno. La pandemia ha arrestato improvvisamente questa tendenza, azzerando una partecipazione storicamente in crescita.

La disponibilità di dati mensili sugli ingressi e gli incassi registrati nelle strutture statali negli ultimi dieci anni (dal 2010 al 2019) consente di tracciare una dinamica tendenziale, tenendo sotto controllo i fattori di stagionalità e le perturbazioni dovute a particolari circostanze occasionali o ricorrenti. E’ quindi possibile prospettare quale sarebbe stato l’afflusso ai musei e agli istituti similari qualora non fosse intervenuta la crisi scatenata dalla pandemia. I valori elaborati permettono di tracciare lo scenario atteso (scenario controfattuale) che l’emergenza ha impedito di realizzare.

Basandosi sulla serie storica dei dati forniti dal Ministero è possibile stimare che per il 2020, in assenza di Covid- 19, si sarebbe potuto realizzare un incremento del numero di visitatori dei musei statali dell’8,1% rispetto al 2019 e un aumento degli introiti lordi del 12,8%. Per il 2020, infatti, si può stimare che il pubblico dei musei, dei monumenti e delle aree archeologiche a gestione statale sarebbe stato complessivamente di 59,2 milioni di visitatori, e che avrebbe permesso di realizzare entrate per oltre 273 milioni di euro.

A seguito della chiusura al pubblico necessaria per il contenimento del contagio da Covid-19, si stima invece che per i soli mesi di marzo, aprile e maggio di quest’anno il numero di mancati ingressi alle strutture statali sia stato pari a circa 19 milioni, con una perdita, in termini di mancati incassi, di circa 78 milioni di euro.

Digitalizzazione del patrimonio culturale ancora lontana dal traguardo.
L’esperienza di lockdown vissuta dai primi di marzo, con la chiusura fisica di tutti i luoghi della cultura presenti sul territorio italiano, ha messo in evidenza la necessità di attuare e sviluppare modalità alternative di valorizzazione e di fruizione del patrimonio culturale da parte del pubblico e di ripensare al contributo che le tecnologie digitali possono fornire. Rispondendo all’appello “#iorestoacasa, la cultura non si ferma”, molte istituzioni culturali statali hanno promosso iniziative per consentire ai cittadini di accedere in modalità online al patrimonio. A Roma, Milano, Venezia, Napoli, Torino, Firenze, Bologna e Padova diversi musei statali hanno messo a disposizione tour virtuali, collezioni online, iniziative digitali e social per coinvolgere il pubblico, anche se a distanza.

Visite virtuali, le offre solo un museo statale su dieci
Nonostante una progressiva diffusione e applicazione delle tecnologie digitali nel mondo museale, nel 2018 solo il 6,1% dei musei statali che dispongono di cataloghi digitalizzati li ha potuti rendere accessibili online (la maggior parte dei quali si trova in Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Lombardia e Toscana) mentre soltanto il 9,8% ha messo a disposizione dell’utenza sui propri siti web visite virtuali dei luoghi e delle collezioni possedute (il maggior numero di questi musei si trova in Veneto, Abruzzo, Lombardia e Liguria).

I risultati sono decisamente più positivi per la comunicazione e l’informazione online: quattro musei su dieci hanno un sito web dedicato (43,7%) e quasi i due terzi (65,9%) possiedono un account sui più importanti social media (come Facebook, Twitter, Instragram, ecc.).

Nell’imminente futuro sarà necessario ripensare alcuni servizi e alcune attività solitamente offerte dalle strutture museali e cercare anche di ridurre l’eccessiva concentrazione del pubblico nelle stesse strutture, valorizzando anche le mete meno frequentate. Per ridistribuire il pubblico e ridurre il contatto fisico, nel rispetto delle misure di “distanziamento sociale” emanate dalle autorità, potrebbe risultare utile, ad esempio, potenziare il servizio di biglietteria online, attualmente offerto da meno di quattro musei statali su dieci (23,5%), che permetterebbe ai cittadini di prenotare in remoto la visita nonché di razionalizzare e gestire in modo più efficiente i flussi.

In prospettiva, nonostante l’allentamento delle restrizioni attualmente in vigore, è presumibile che saranno penalizzate soprattutto le attività e i servizi dei musei solitamente svolti onsite e che implicano una presenza fisica collettiva del pubblico: tra questi, gli spettacoli dal vivo e le iniziative culturali, organizzati dal 70,7% dei musei statali, e i convegni e/o seminari ospitati nei propri spazi da oltre la metà (56,7%) di queste strutture. Anche le attività formative, i corsi e i progetti educativi per ragazzi e adulti svolti dal 58% dei musei statali, che nel 2018 hanno coinvolto più di un milione di utenti, potrebbero subire forti limitazioni a causa delle misure di contenimento del virus.

(dati ISTAT)

 


ANNO 2019

Le strutture statali hanno attratto 54 milioni e 805 mila visitatori nel 2019: una cifra di poco inferiore (-0,9%) al record storico di 55,3 milioni di visitatori raggiunto nel 2018. Di questi,poco meno della metà (45,7%) sono visitatori paganti e, grazie alla bigliettazione, sono stati realizzati introiti lordi per 242milioni e 225 mila euro. In particolare, nel 2019 il 52,8% dei visitatori totali (28 milioni e 944 mila) ha visitato monumenti e aree archeologiche e il 25,9% (14 milioni e 167 mila) ha scelto i musei. I circuiti museali, che comprendono più strutture visitabili con un unico biglietto integrato, hanno accolto il 21,3% del pubblico (11 milioni e 693 mila visitatori con un introito complessivo di 82,9 milioni di euro).Tra le regioni con il maggior numero di visitatori risultano il Lazio, la Campania e la Toscana, le quali da sole registrano l’83,6% del totale degli ingressi e oltre tre quarti (79,2%) dell’ammontare complessivo degli introiti ricavati da tutti gli istituti statali con la vendita dei biglietti.

Complessivamente, il processo di digitalizzazione del patrimonio culturale e dei servizi erogati presenta ancora ampi margini di miglioramento nel nostro Paese. In base ai dati rilevati dal censimento Istat del 2018 solol’11,5% dei musei e degli istituti similari statali ha effettuato la catalogazione digitale del proprio patrimonio. Di questi,solo il 20,8% ha completato il processo di digitalizzazione, il 43,4% ha riversato in digitale circa la metà delle opere mentre il 35,8% ha digitalizzato meno della metà delle proprie collezioni.

Visite virtuali, le offre solo un museo statale su dieci

Nonostante una progressiva diffusione e applicazione delle tecnologie digitali nel mondo museale, nel 2018 solo il 6,1% dei musei statali che dispongono di cataloghi digitalizzatili ha potuti rendere accessibili online (la maggior parte dei qualisi trova in Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Lombardia e Toscana) mentre soltanto il 9,8% ha messo a disposizione dell’utenza sui propri siti web visite virtuali dei luoghi e delle collezioni possedute (il maggior numero di questi musei si trova in Veneto, Abruzzo, Lombardia e Liguria).

I risultati sono decisamente più positivi per la comunicazione e l’informazione online: quattro musei su dieci hanno un sito web dedicato (43,7%) e quasi i due terzi (65,9%) possiedono un account sui più importanti social media (come Facebook, Twitter, Instragram, ecc.).

Nell’imminente futuro sarà necessario ripensare alcuni servizi e alcune attività solitamente offerte dalle strutture museali e cercare anche di ridurre l’eccessiva concentrazione del pubblico nelle stesse strutture, valorizzando anche le mete meno frequentate. Per ridistribuire il pubblico e ridurre il contatto fisico, nel rispetto delle misure di “distanziamento sociale” emanate dalle autorità, potrebbe risultare utile, ad esempio, potenziare il servizio di biglietteria online, attualmente offerto da meno di quattro musei statali su dieci (23,5%), che permetterebbe ai cittadini di prenotare in remoto la visita nonché di razionalizzare e gestire in modo più efficiente i flussi.

In prospettiva, nonostante l’allentamento delle restrizioni attualmente in vigore, è presumibile che saranno penalizzate soprattutto le attività e i servizi dei musei solitamente svolti onsite e che implicano una presenza fisica collettiva del pubblico: tra questi, gli spettacoli dal vivo e le iniziative culturali, organizzati dal 70,7% dei musei statali, e i convegni e/o seminari ospitati nei propri spazi da oltre la metà (56,7%) di queste strutture. Anche le attività formative, i corsi e i progetti educativi per ragazzi e adulti svolti dal 58% dei musei statali, che nel 2018 hanno coinvolto più di un milione di utenti, potrebbero subire forti limitazioni a causa delle misure di contenimento del COVID-19.


ANNO 2018

La silenziosa rivoluzione nei musei e siti archeologici statali oramai porta frutti maturi: nel 2018 il Mibac ha reso noto che sono stati visitati da oltre 55 milioni di persone (55.504.372), con un incremento superiore ai cinque milioni rispetto all'anno solare 2017 (50.169.316). L’incremento ha riguardato gli ingressi a pagamento, 24.938.547 nel 2018 rispetto ai 24.068.759 nel 2017 e in misura maggiore gli ingressi gratuiti passati da 26.100.557 del 2017 a 30.565.825 del 2018. Di conseguenza l'aumento dei visitatori ha portato anche ad un incremento degli incassi lordi: così passati dai 193.915.765 euro del 2017 ai 229.360.234 del 2018 con un segno più di ben 35.444.469 di euro.

Il sito statale più visitato resta saldamente l'area Colosseo - Foro Romano - Palatino che fa segnare un +8,73% passando da 7.036.104 visitatori del 2017 a 7.650.519 del 2018 con 53.829.955,5 milioni di euro di introiti lordi (+10,78%). Al secondo posto l'area archeologica di Pompei che aumenta il numero di visitatori del 7,78% passando da 3.383.415 ingressi a 3.646.585 del 2018 e con 39639574,05 di euro di introiti lordi (+44,59%). Terza la Galleria degli Uffizi con il Corridoio Vasariano che fa registrare un leggerissimo decremento, dello 0,19%, calando da 2.235.328 a 2.231.071 visitatori ma registra un aumento degli incassi: +61% a 21.842.051,33 di euro gli introiti lordi.

Nella classifica dei primi 30 siti più visitati in Italia otto si trovano nel Lazio, sei in Campania, cinque in Toscana, quattro in Lombardia, tre in Piemonte, due in Veneto e uno ciascuno in Puglia e Friuli Venezia Giulia.

N. Regione Comune Istituto Totale
Visitatori
2017
Totale Visitatori
2018
Confronto
%
2018/2017
1 LAZIO ROMA Circuito Archeologico "Colosseo, Foro Romano e Palatino" - (Gli istituti componenti non hanno biglietto singolo) 7.036.104 7.650.519 8,73
2 CAMPANIA POMPEI Area archeologica di Pompei 3.383.415 3.646.585 7,78
3 TOSCANA FIRENZE Galleria degli Uffizi e Corridoio Vasariano 2.235.328 2.231.071 -0,19
4 TOSCANA FIRENZE Galleria dell'Accademia e Museo degli Strumenti Musicali 1.623.690 1.719.645 5,91
5 TOSCANA FIRENZE Giardino di Boboli   1.000.531 1.179.819 17,92
6 LAZIO ROMA Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo 1.155.244 1.113.373 -3,62
7 PIEMONTE VENARIA REALE La Venaria Reale (gestito dal Consorzio) 1.048.834 958.903 -8,57
8 PIEMONTE TORINO Museo delle Antichità Egizie (gestito dalla Fondazione) 850.465 848.923 -0,18
9 CAMPANIA CASERTA Circuito Museale Complesso Vanvitelliano - Reggia di Caserta (Palazzo Reale, Parco e Giardino all''inglese) 838.654 845.131 0,77
10 TOSCANA FIRENZE Palazzo Pitti 589.373 732.197 24,23
11 CAMPANIA NAPOLI Museo Archeologico Nazionale 529.799 616.878 16,44
12 LAZIO ROMA Galleria Borghese 568.982 609.423 7,11
13 CAMPANIA ERCOLANO Area archeologica di Ercolano 470.123 534.328 13,66
14 LAZIO TIVOLI Villa d'Este 461.037 485.555 5,32
15 PIEMONTE TORINO Musei Reali (Palazzo Reale, Galleria Sabauda, Armeria Reale,  Museo Archeologico. Già circuito museale) 360.847 461.250 27,82
16 CAMPANIA CAPACCIO PAESTUM Parco Archeologico di Paestum 441.196 427.339 -3,14
17 LOMBARDIA MILANO Cenacolo Vinciano 416.347 425.751 2,26
18 LOMBARDIA MILANO Pinacoteca di Brera 364.541 386.968 6,15
19 LAZIO ROMA Museo Nazionale Romano 328.579 349.264 6,30
20 TOSCANA FIRENZE Cappelle Medicee 339.870 345.417 1,63
21 VENETO VENEZIA Museo Archeologico di Venezia (Visitabile solo con biglietto del Circuito museale civico "I musei di p.zza S.Marco", che prevede, per la Soprintendenza, una quota sui biglietti interi venduti) 343.582 337.122 -1,88
22 LOMBARDIA SIRMIONE Castello Scaligero 298.615 307.132 2,85
23 LAZIO ROMA Aree archeologiche di Ostia antica e Isola Sacra 311.384 301.681 -3,12
24 LOMBARDIA MANTOVA Museo di Palazzo Ducale 323.255 299.794 -7,26
25 VENETO VENEZIA Gallerie dell'Accademia 316.995 288.501 -8,99
26 FRIULI-VENEZIA GIULIA TRIESTE Museo storico del Castello di Miramare 293.911 277.547 -5,57
27 LOMBARDIA SIRMIONE Grotte di Catullo e Museo Archeologico di Sirmione 225.810 268.320 18,83
28 PUGLIA ANDRIA Castel del Monte 249.527 267.650 7,26
29 CAMPANIA NAPOLI Palazzo Reale di Napoli 229.296 244.358 6,57
30 LAZIO ROMA Terme di Caracalla 213.445 233.090 9,20


 


ANNO 2017

I dati definitivi del 2017 segnano il nuovo record per i musei italiani: superata la soglia dei 50 milioni di visitatori e incassi che sfiorano i 200 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2016 di circa +5 milioni di visitatori e di +20 milioni di euro”. Così il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini presenta i dati dell’Ufficio statistica del Mibact sui risultati dei musei statali nel 2017.
 

Anno visitatori incassi (€)
2013  38.424.587 126.417.467
2014 40.744.763 135.510.702
2015 43.288.366 155.494.415
2016 45.383.873 173.383.941
2017 50.103.996 193.631.308

(Fonte: Mibact-Ufficio Statistica, 2018 - dati provvisori suscettibili di variazioni)
 
“Il bilancio della riforma dei musei – prosegue Franceschini – è davvero eccezionale: dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31%) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53%). Risorse preziose che contribuiscono alla tutela del nostro patrimonio e che tornano regolarmente nelle casse dei musei attraverso un sistema che premia le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà con un fondo di perequazione nazionale. I musei e i siti archeologici italiani stanno vivendo un momento di rinnovata vitalità e al successo dei visitatori e degli incassi corrisponde una nuova centralità nella vita culturale nazionale, un rafforzamento della ricerca e della produzione scientifica e un ritrovato legame con le scuole e con i territori. Per il quarto anno consecutivo - sottolinea Franceschini -  l’Italia viaggia in controtendenza rispetto al resto d’Europa con tassi di crescita a due cifre, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno che, anche nel 2017, hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione del trend nazionale.

La Campania – fa notare Franceschini – è ormai stabile al secondo posto della classifica delle regioni più virtuose: la rinascita di Pompei è stata sicuramente da traino ma sono state molto positive anche le altre esperienze delle gestioni autonome dalla Reggia di Caserta, al Museo archeologico Nazionale di Napoli, a Capodimonte, a Paestum. Nel 2017 – conclude Franceschini – tutti i musei hanno registrato significativi tassi di crescita, ma il patrimonio archeologico è stato il più visitato: circa un terzo dei visitatori si sono concentrati tra Pompei, Paestum, Colosseo, Fori, Ostia Antica, Ercolano,  l’Appia antica e i grandi musei nazionali come Napoli, Taranto, Venezia e Reggio Calabria e il Museo nazionale romano”.

Regione Visitatori
2016
Visitatori
2017
Variazione
%
Lazio 20.317.465 23.047.225 +13,44
Campania 7.936.314 8.782.715 +10,66
Toscana 6.388.991 7.042.018 +10,22
Piemonte 2.464.023 2.610.737 +5,95
Lombardia 1.830.495 1.850.605 +1,1
Friuli Venezia Giulia 1.199.379 1.384.097 +15,4
Veneto 1.058.015 1.092.235 +3,23
Emilia Romagna 1.028.124 1.057.365 +2,84
Puglia 627.100 749.260 +19,48
Sardegna 516.800 548.553 +6,14
Marche 519.241 496.988 -4,29
Calabria 491.323 487.264 -0,83
Liguria 203.262 255.958 +25,93
Basilicata 235.468 250.420 +6,35
Umbria 260.034 246.212 -5,32
Abruzzo 139.382 122.718 -11,96
Molise 76.253 79.626 +4,42

(Fonte: Mibact-Ufficio Statistica, 2018 - dati provvisori suscettibili di variazioni)

Sul podio delle regioni con il maggior numero di visitatori il Lazio (23.047.225), la Campania (8.782.715), la Toscana (7.042.018); i tassi di crescita dei visitatori più elevati sono stati registrati in Liguria (+26%), Puglia  (+19,5%) e Friuli Venezia Giulia (15,4%).

Anche quest’anno i 5 luoghi della cultura statali più visitati d’Italia sono il Colosseo (oltre 7 milioni di visitatori), Pompei (3,4 milioni di visitatori), gli Uffizi (2,2 milioni di visitatori), la Galleria dell’Accademia di Firenze (1,6 milioni di visitatori) e Castel Sant’Angelo (1,1 milioni di visitatori). Nella Top 30 i tassi di crescita più sostenuti sono stati registrati da Palazzo Pitti (+23%) e da quattro siti campani: la Reggia di Caserta (+23%), Ercolano (+17%), il Museo archeologico di Napoli (+16%) e Paestum (+15%). A seguire i Musei reali di Torino (+15%) e il Castello di Miramare di Trieste (+14%). Importante infine segnalare la significativa crescita in classifica della Pinacoteca di Brera (+7 posizioni), di Palazzo Pitti (+5 posizioni) dei Musei reali di Torino (+4 posizioni) e l’ingresso in classifica, per la prima volta, di Villa Adriana e del Museo di Capodimonte.
 
La Top 30 dei musei italiani

    Visitatori
2016
Visitatori
2017
Variazione
percentuale
Variazione
1. Colosseo 6.408.779 7.036.104 +10% =
2. Pompei 3.144.348 3.382.240 +7,60% =
3. Uffizi 2.010.917 2.219.122 +10,40% =
4. Galleria dell'Accademia di Firenze 1.461.185 1.623.690 +11,10% =
5. Castel Sant'Angelo 1.234.506 1.155.244 -6,40% =
6. La Venaria Reale 994.899 1.039.657 +4,50% =
7. Giardino di Boboli 881.463 1.000.482 +13,50% =
8. Museo Egizio di Torino 852.095 845.237 -0,80% =
9. Reggia di Caserta 683.070 838.654 +22,80% =
10. Palazzo Pitti 473.203 579.640 +22,50% +5
11. Galleria Borghese 524.785 569.042 +8,40% -1
12. Museo Archeologico di Napoli 452.431 525.687 +16,20% -1
13. Ercolano 400.639 470.123 +17,30% =
14. Villa d'Este 443.425 461.037 +4% -2
15. Paestum 383.172 441.037 +15,10% +1
16. Cenacolo Vinciano 410.693 416.337 +1,40% -2
17. Pinacoteca di Brera 343.173 364.541 +6,20% +7
18. Musei Reali di Torino 314.195 360.777 +14,80% +4
19. Museo Archeologico di Venezia 344.904 343.582 -0,40% -1
20. Cappelle Medicee 321.091 339.870 +5,80% =
21. Museo Nazionale Romano 339.755 333.555 -1,80% -2
22. Palazzo Ducale di Mantova 363.173 322.729 -11,10% -5
23. Gallerie dell'Accademia di Venezia 311.645 316.995 +1,70% =
24. Ostia Antica 316.390 311.379 -1,60% -3
25. Castello di Miramare 257.237 293.911 +14,30% +3
26. Grotta Azzurra di Capri 238.589 263.741 +10,50% +4
27. Castel del Monte 262.693 249.527 -5% =
28. Villa Adriana 229.914 242.964 +5,70% New entry
29. Castello Scaligero 280.493 241.595 -13,9% -4
30. Museo di Capodimonte 191.923 232.786 +21,2% New entry

(Fonte: Mibact-Ufficio Statistica, 2018 - dati provvisori suscettibili di variazioni)



ANNO 2016

“I dati del 2016 decretano un nuovo record per i musei italiani. I 44,5 milioni di ingressi nei luoghi della cultura statali hanno portato incassi per oltre 172 milioni di euro, con un incremento rispettivamente del 4% e del 12% rispetto al 2015 che corrispondono a 1,2milioni di visitatori in più e a maggiori incassi per 18,5 milioni di euro. Queste risorse preziose torneranno interamente ai musei secondo un sistema che premia le migliori gestioni e al contempo garantisce le piccole realtà. Si tratta del terzo anno consecutivo di crescita per i musei statali, che da 38 milioni di biglietti nel 2013 sono passati a 44,5 milioni nel 2016: 6 milioni di visitatori in più in un triennio che rappresentano un incremento del 15% nel periodo considerato e hanno portato a un aumento degli incassi pari a 45 milioni.

Una crescita nella quale il Sud gioca un ruolo importante, con la Campania anche nel 2016 stabilmente al secondo posto nella classifica delle regioni con maggior numero di visitatori grazie agli oltre 8 milioni di ingressi registrati, un aumento del 14,2% sul 2015. La parte del leone la gioca senza dubbio il nostro patrimonio archeologico, se si considera che solo fra Colosseo, Foro Romano, Palatino. Museo Archeologico di Napoli, parco archeologico di Paestum e Scavi di Pompei nell’anno appena trascorso sono stati emessi circa 11 milioni di biglietti. Ma anche i musei hanno un ruolo importante, dal momento che circa la metà degli ingressi è concentrata nei musei autonomi”.

(Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo)

N. Museo Provincia Comune Visitatori 2016 Visitatori 2015 Variazione
1 Colosseo e Foro Romano ROMA ROMA 6.408.852 6.551.046 =
2 Scavi di Pompei NAPOLI POMPEI 3.283.740 2.934.010 =
3 Galleria degli Uffizi FIRENZE FIRENZE 2.010.631 1.971.758 =
4 Galleria dell'Accademia di Firenze FIRENZE FIRENZE 1.461.185 1.415.397 =
5 Castel Sant'Angelo ROMA ROMA 1.234.443 1.047.326 =
6 Venaria Reale TORINO VENARIA REALE 1.012.033 580.786 +2
7 Museo Egizio di Torino TORINO TORINO 881.463 863.535 -1
8 Circuito Museale Boboli e Argenti di Firenze FIRENZE FIRENZE 852.095 772.934 -1
9 Reggia di Caserta CASERTA CASERTA 683.070 497.197 +1
10 Galleria Borghese ROMA ROMA 527.937 506.442 -1
11 Museo Archeologico Nazionale NAPOLI NAPOLI 452.431 381.632 +3
12 Villa d'Este a Tivoli ROMA TIVOLI 443.425 439.468 -1
13 Scavi di Ercolano NAPOLI ERCOLANO 412.019 352.365 +3
14 Cenacolo Vinciano di Milano MILANO MILANO 406.863 462.398 -1
15 Galleria Palatina di Firenze FIRENZE FIRENZE 400.626 423.482 -3
16 Parco archeologico di Paestum SALERNO CAPACCIO 382.933 300.343 +4
17 Museo di Palazzo Ducale a Mantova MANTOVA MANTOVA 363.173 243.740 +10
18 Museo Archeologico Nazionale di Venezia VENEZIA VENEZIA 344.904 298.380 +3
19 Museo Nazionale Romano ROMA ROMA 339.689 356.344 -4
20 Cappelle Medicee FIRENZE FIRENZE 321.091 321.043 -3
21 Scavi di Ostia Antica ROMA ROMA 316.390 322.303 -3
22 Musei Reali di Torino TORINO TORINO 314.195 307.357 -3
23 Gallerie dell'Accademia di Venezia VENEZIA VENEZIA 311.645 286.821 -1
24 Pinacoteca di Brera MILANO MILANO 311.311 322.372 -1
25 Castello Scaligero di Sirmione BRESCIA SIRMIONE 280.493 234.435 +5
26 Terme di Caracalla e monumenti Appia Antica ROMA ROMA 268.439 282.142 -2
27 Castel del Monte BARLETTA-ANDRIA-TRANI ANDRIA 262.693 251.424 1
28 Museo Storico del Castello di Miramare TRIESTE TRIESTE 257.237 254.005 -2
29 Grotte di Catullo e Museo Archeologico di Sirmione BRESCIA SIRMIONE 244.308 204.078 New entry
30 Grotta Azzurra di Anacapri NAPOLI ANACAPRI 238.589 274.288 -5


(Fonte @Mibact-UfficioStatistica, 2016)

Musei italiani sempre più social nel 2016

Un ruolo importante lo ha anche la progressiva espansione della presenza digitale dei musei statali sulla rete, grazie all’apertura di profili ufficiali degli istituti autonomi nei diversi social network e all’intensificazione delle campagne di comunicazione on line del ministero. Dopo un anno di monitoraggio della reputazione on line dei musei italiani, i dati forniti da Travel Appeal indicano che la soddisfazione generale dei visitatori che nel 2016 hanno frequentato i Musei e luoghi della cultura statali si attesta al 31 Dicembre 2016, sull’86,6% di percezione positiva, in crescita di circa 4 punti percentuali rispetto al periodo Gennaio/Dicembre 2015. Gli stessi contenuti, recensioni e post sui social, che i visitatori pubblicano online sono cresciuti del 45,5% tra il 2015 e il 2016. Cresce anche la presenza digitale dei musei italiani che vede pressoché triplicata l’attività social: i contenuti pubblicati nei social network direttamente dai responsabili dei Musei sono cresciuti del 156,5% nel 2016.

Facebook è il canale con più alti livelli di engagement anche se è chiara in termini quantitativi la spinta di Instagram e Twitter. Nel complesso, nel 2016, si registrano miglioramenti nel posizionamento digitale dei Musei grazie al restyling di alcuni siti web e a un uso dei social network più consapevole e attivo con l’adesione e l’apertura di nuovi canali. Nel 2016, infine, sono entrati pienamente a regime i musei autonomi istituiti dalla riforma del MiBACT che, rilanciati nella loro gestione dalle nuove direzioni, hanno totalizzato, con oltre 24 milioni di visitatori, ben più della metà del totale degli ingressi nei luoghi della cultura statali.



ANNO 2015

Quello che si è appena concluso, ha detto il Ministro Franceschini, è stato l’anno d’oro dei musei italiani. Circa 43 milioni di persone hanno visitato i luoghi della cultura statali generando incassi per circa 155 milioni di euro, che torneranno interamente ai musei attraverso un sistema premiale, che favorisce le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà. Per la storia del nostro Paese è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani e anche rispetto al 2014, anno in cui si erano registrati numeri molto positivi, la crescita dei visitatori e degli incassi è significativa:

  • +6% i visitatori (pari a circa +2,5 milioni);
  • +14% gli incassi (pari a circa +20 milioni €);
  • +4% gli ingressi gratuiti (pari a circa +900 mila).

presenza 2015 nei musei italiani per regione

I dieci luoghi italiani della cultura più visitati nel 2015 sono stati:

  1. il Colosseo (6.551.046 visitatori, +6% rispetto al 2014, pari a +369.344 ingressi);
  2. gli Scavi di Pompei (2.934.010, +12% pari a +312.207 ingressi);
  3. gli Uffizi (1.971.596, +2% pari a +35.678 ingressi);
  4. le Gallerie dell’Accademia di Firenze (1.415.397, +6% pari a +79.656 ingressi);
  5. Castel S.Angelo (1.047.326, +2,5% pari a +26.007 ingressi);
  6. il Circuito Museale Boboli e Argenti (863.535, +5% pari a +40685 ingressi);
  7. il Museo Egizio di Torino (757.961 +33% pari +190.273 ingressi);
  8. la Venaria Reale (555.307 visitatori e una crescita del +6,5% degli introiti),
  9. la Galleria Borghese (506.442, invariato rispetto al 2014);
  10. la Reggia di Caserta (497.158, +16% pari a +69.019 ingressi).

migliori musei 2015